Rumenphos+ è utilizzato come premiscela per l'apporto di fosforo, azoto non proteico e calcio nei ruminanti estensivi. Con l'incorporazione di questa fonte di azoto non proteico in razioni ricche di fibre, si riducono al minimo le perdite di condizione corporea e si aumentano significativamente i tassi riproduttivi (percentuali di fertilità e vitalità dei vitelli alla nascita).
Rumenphos+ è un'urea che viene fatta reagire chimicamente con il fosforo. Anche se di solito si parla di proteine nella dieta, in realtà si dovrebbe parlare di composti azotati, poiché una parte di questi composti è formata da azoto non proteico. L'urea è la fonte più utilizzata per la sintesi proteica microbica in condizioni pratiche. Se non protetta, può causare tossicità e problemi di appetibilità nella razione se i livelli forniti superano il 25% dell'azoto totale della dieta. Le proteine microbiche contengono un profilo aminoacidico di alta qualità, che si traduce in una percentuale di lisina e metionina molto simile a quella del latte e superiore a quella della carne dei ruminanti (NRC, 2001; Schwab, 2012).
Attualmente, per evitare possibili problemi di tossicità, esistono diverse alternative di uree rivestite con una matrice organica, solitamente oli vegetali. Questa protezione consente un lento rilascio a livello ruminale, bilanciando la razione di N e riducendo il rischio di tossicità. Tuttavia, questo processo tecnologico comporta un costo elevato, che si ripercuote sul prezzo finale.
GlobalFeed ha sviluppato un sistema di protezione più efficiente attraverso la reazione chimica tra urea e fosfato, ottenendo un rilascio controllato di azoto non proteico e ottenendo livelli ottimali di ammoniaca nel rumine.
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